L’ambientalismo che ha fallito e quello che riuscirà

05 Giugno 2020

Imparare a gestire il rischio sarebbe stato meglio che dire “no” apriori. A cominciare dagli ogm e dal referendum contro il nucleare del 1987

The 15 most unknown abandoned places in Belgium - Brusselslife.be

L’ambientalismo tradizionale degli anni ‘80 e ‘90 ha fallito perché ha posto ideologicamente e simbolicamente i cittadini di fronte alla scelta tra benessere e tutela dell’ambiente.

Ma ha fallito anche perché ha provato a illuderli che la difesa dell’ecosistema consistesse nel ritorno dell’umanità a uno stato di natura pre-industriale, a un Eden mai esistito.

Da questa illusione è germogliata la diffidenza dell’ambientalismo tradizionale nei confronti dello sviluppo industriale, della tecnologia e della scienza che “modifica” la natura e la adatta alle esigenze umane.
L’ambientalismo del No-a-tutto rifiuta apriori l’intervento dell’uomo sul bosco per farne giardino rinascimentale, ha paura di gestire e governare i rischi delle “cose nuove” e così rinuncia anche alle opportunità che offrono.

Il No agli ogm, magari in nome dell’agricoltura biologica a km zero, è forse la metafora più completa del fallimento della politica vetero-ambientalista: anziché favorire l’innovazione biotecnologica, capace di sfamare più persone possibile in modo sano e con il più basso impatto ambientale, si eleva a modello un’agricoltura di nicchia, rivolta a qualche milione di consumatori a reddito medio-alto ma inadatta a produrre tutti gli alimenti di cui hanno bisogno quasi 8 miliardi di esseri umani.

Oggi che la sensibilità ecologica è diffusa, perché reali sono i rischi per gli equilibri climatici e naturali del prossimo futuro, e in virtù dei profondi avanzamenti tecnologici degli ultimi decenni, abbiamo finalmente la possibilità di rivoluzionare il paradigma verde dandogli quella “venatura blu” che è la capacità di conciliare aumento del benessere, libertà individuale, crescita e lavoro con la tutela del pianeta e dell’ambiente “di prossimità” — dall’acqua che beviamo all’aria che respiriamo.

Questa rivoluzione passa dall’accettazione di una leva “egoistica” che il cittadino ha nei confronti dell’ambiente: dobbiamo rendere le scelte verdi convenienti, o esse continueranno ad essere considerate sacrifici inaccettabili, scelte per ricchi, non per chi ha come priorità il proprio lavoro e il salario mensile.

Soprattutto, occorre superare quella distorsione dell’ideologia ambientalista che si chiama rifiuto della gestione del rischio.
Il No all’energia nucleare del 1987 non portò l’Italia a essere “libera” dal nucleare, ma la rese più dipendente dal petrolio, dal carbone e dal nucleare altrui.
Rinunciare alla ricerca e alla coltivazione ogm aumenta il nostro grado di dipendenza dagli approvvigionamenti esteri.
Se avessimo rinunciato nel 2016 all’estrazione di gas naturale nelle piattaforme italiane ancora attive entro le 12 miglia marine, avremmo solo aumentato l’importazione di gas dall’estero, a prezzo e impatto ambientale maggiore.

Ciò non significa che non si possa rinunciare a nulla. Tutto si può fare e a tutto si può rinunciare, ma si deve sapere che le rinunce costano e che i costi sociali ricadono sempre sui più deboli e sui meno abbienti.

È nell’economia di mercato, non contro di essa, che troveremo le soluzioni e realizzeremo i salti tecnologici necessari a rendere conveniente la riduzione dell’impronta umana sul pianeta.
La sfida al cambiamento climatico, per mitigarne gli effetti e ridurne la portata, è troppo importante per finire triturata dall’ideologia anti-sviluppista. Ha invece bisogno di essere interpretata secondo le categorie della scienza, della tecnologia e del mercato.

Ti è piaciuto l'articolo? Se vuoi contribuire scrivici.

Altri argomenti

20220228_004531_0010

Dall’alcol alla Cannabis sbagliamo l’approccio

sacchetto

C’era una volta la polemica sui sacchetti

chiesa-bruciata

Buon Natale (340 milioni di persone rischiano la vita festeggiandolo)

image-1

“L’acqua non ha prezzo”…finché è tanta

image-150x150-1-1

Ecco che cosa stai pagando in bolletta

hunter-man

E adesso andiamo a caccia. Di un dibattito serio

photo_2021-11-30_15-11-36

La Festa dell’Ottimismo del Foglio. Terra Libera a Firenze

Immagine 2021-11-25 191527

Erdogan passione economista

lamorgese

Rave: inasprire le pene è l’unica mossa inutile

Foto: Christoph Soeder/dpa (Photo by Christoph Soeder/picture alliance via Getty Images)

Com’è andata COP26, quindi?

europa-vs-cina-drago-toro-1

Chi è il cattivo nella saga del clima?

euro-coins-frop

Salario minimo legale: dubbi, critiche e proposte

merlin_196804137_fa545e28-bab4-404a-9591-e47ed70db7b1-superJumbo

Ristorazione: come migliorare i contratti stagionali?

Referendum Cannabis

REFERENDUM CANNABIS

crowd

All’inseguimento dei no vax

ricardo-arce-I-Cu1x2DUAY-unsplash

Fit for 55: di cosa si tratta?

charles-forerunner-gapYVvUg1M8-unsplash

Per un nuovo sistema di trasporto ferroviario regionale

mano di alessio

Ristoratori, i giovani ci sono ma voi li sottopagate

merlin_173207328_32c1f0f0-fb5d-4668-a034-e284332078e0-superJumbo

Il mix energetico ideale per l’Europa. E il nucleare

musica

Un’altra musica per le aree interne

orditoio

Fabbriche italiane, sicurezza cinese. A Prato è un problema da 40 anni

evergiven

La sfida del 21° secolo? Non trovarci mai più senza alternative

Isolation time

Superbonus 110%: buona l’idea, meno l’esecuzione

camionsutreni

Autostrade viaggianti: quando i camion prendono il treno

maduro

Venezuela libre

vaccino

“Chi va piano va sano”? Le mille cautele che hanno frenato le vaccinazioni UE

velin

Quattro buone ragioni per un partito ecologista liberale

courtenu

Come mai gli chef sono tutti uomini?

tl_card_article_venezuela copy 3

Right-ders: la lunga cavalcata verso i diritti

sardegna

Difendiamo i nostri mari, dai pericoli veri.
Le 5 proposte di Terra Libera

tassare amazon

Tassare Amazon: okay, ma come?

WhatsApp-Image-2020-11-23-at-16.28.231

Belli gli aiuti ai ristoratori. Ma i dipendenti in nero?

tl_card_congresso

Congresso di +Europa: Terra Libera ci sarà

Lazzaro-Diego-E-BZ

Intervista con Diego Lazzaro, candidato a Bolzano

Sguazzardo

Smobilizziamo il consumo del suolo

operaio-pala-eolica

L’eolico marino in Romagna, spiegato bene

image

Cibo per 10 miliardi: il pianeta può resistere?

spetale-tafliato

I sette peccati capitali della ristorazione. E come convertirla

IMG-20200505-WA0007

Il bicchiere della movida con cui La Spezia ha sconfitto la plastica

image-5

Detassare il lavoro con il carbon pricing

pescara-vecchia

La “guerra santa” contro l’alcol del sindaco di Pescara

negozio-condiviso

Negozi in condivisione: un esperimento su cui accelerare

vecchia-simpatica

I nostri cocktail pagano anche le pensioni

follonica2

Il Tirreno nella morsa tra rifiuti e burocrazia

elettrotecnico 2

Riapertura delle scuole: guai a noi se voliamo basso